Viviamo nell’era dei paradossi: da un lato un’utilizzo, forse, spropositato di Facebook rende la nostra vita una bacheca visibile a una moltitudine sterminata di “amici“, dall’altro versante esiste un’esigenza inaudita di privacy. A volte queste due posizioni toccano un’esasperazione; altre volte, fortunatamente, ci sono ragioni ben valide. Vediamo oggi di approfondire il tema della riservatezza, andando a studiare le possibilità per navigare in maniera anonima su internet, riprendendo il discorso che avevamo lasciato in sospeso qualche giorno fa. Quindi, dopo aver visto come navigare anonimi in rete scopriamo un altro metodo per non lasciare traccia sui nostri computer.
Come impostare i vari browser per la navigazione anonima
Chiariamo subito che la collezione di metodi che stiamo per illustrare non permette di nascondere le nostre traccie in rete bensì di evitare che colleghi, parenti o impiccioni vedano la nostra cronologia di navigazione. Oltre ad essere una questione di riservatezza rendere invisibile la lista dei siti visitati è anche una questione di riservatezza: evita che venga salvata, per esempio, la nostra password per accedere ai servizi finanziari della nostra banca o la password della nostra casella postale.
Esistono tre metodi; il primo consiste nell’utilizzo di browser portatili su penna usb, il secondo nell’utilizzo di browser appositi, il terzo rende necessaria una corretta configurazione dei browser già esistenti nel computer. Le prime due soluzioni le affronteremo, magari, più avanti: sono comunque abbastanza semplici da applicare. Intendiamo invece soffermarci sull’utilizzo corretto dei normali programmi già installati nel computer.
Partiamo da Internet Explorer la funzione è chiamata InPrivate Browsing ed è attivabile dal menù sicurezza. Per rendere automatico il lancio dell’applicazione in modalità anonima possiamo creare un nuovo collegamento “speciale”. Cliccando con il tasto destro sull’icona presente sul desktop appariranno le proprietà del collegamento. Qui bisogna cercare il campo Destinazione; una volta trovato occorre aggiungere uno spazio e un parametro. In questo caso il parametro sarà la parola -private. Per avere un’idea, la nuova destinazione sarà simile a questa: “C:\Program Files\Internet Explorer\iexplore.exe” -private.
Passiamo ora a Google Chrome. La chiamata alla navigazione anonima la si può trovare nella chiave inglese in alto a destra. Il parametro da inserire nel collegamento è abbastanza intuitivo: –incognito ma attenzione al doppio trattino.
Accedendo al menù strumenti di Firefox troveremo la funzione di navigazione anonima. Per impostare il collegamento basta seguire le indicazioni date per Explorer. Il parametro da inserire è, infatti, lo stesso: -private.
Passiamo, infine, a Opera. Questo è l’unico browser che richiama la navigazione anonima semplicemente cliccando con il tasto destro sulla scheda permettendo di avere pagine in chiaro e pagine anonime. Se inseriamo come parametro -newprivatetab avremo, all’apertura, due schede. La prima già impostata per la navigazione anonima (chiamata navigazione riservata), la seconda con la nostra normale home page.
Questo è quanto. Ovviamente la navigazione anonima ha molti vantaggi ma anche qualche lato negativo. Uno tra questi è che se l’utilizzo del computer è riservato solo a noi è molto comoda la possibilità di lasciare in memoria le password ai vari siti. Inoltre in molte occasioni la cronologia di navigazione permette di ritrovare delle informazioni o dei servizi che in un primo momento non abbiamo considerati importanti salvandoli nei segnalibri.