Probabilmente la mia idea sarà controversa. E per alcuni assolutamente sbagliata. Lo so, non è un problema. So bene che prendere una posizione chiara e precisa su alcune questioni, anche in ambito informatico, provoca un po’ di malumore. Ma, concedetemelo, il vantaggio del web è la piena libertà nell’esprimere le proprie idee, no? E la mia idea è questa: il futuro della condivisione dei file passa attraverso il protocollo BitTorrent, o comunque un suo derivato. E non per le reti sullo stile eMule. Perché dico questo? Bé, su due piedi le ragioni sono molte, e per lo più di natura tecnica. Proverò, se avete un po’ di pazienza, ad illustrarvele con questo articolo. Che più che un articolo semplice ambisce ad essere una guida, in italiano, sui vantaggi e sugli svantaggi dell’utilizzo di BitTorrent e dei File Torrent in generale.
Come si scaricano i file Torrent
Metto subito da parte la questione che interesserà la maggior parte dei lettori di questo articolo: come si scaricano i file torrent? Bé, non è mia intenzione spiegare tecniche e modi per ottenere il massimo da BitTorrent: ho già scritto, io e non solo, alcune guide su questo argomento. Vi invito, se ne avete voglia, ad andare a rileggerle. E se non avete tempo per cercarle? Bé, così di primo acchito vi consiglierei 3 articoli abbastanza recenti. Innanzi tutto la nostra guida veloce su come si usano i torrent per scaricare, ovviamente. Poi una lista di siti in cui cercare e trovare file torrent (ma se cercate nel sito troverete altre liste, più o meno aggiornate). E, infine, un trucco su come scaricare file torrent con l’iPad: che potete volere di più?
Risolta questa questione, ovvero le basi pratiche su come si scaricano file torrent in tutta sicurezza, possiamo passare a concentrarci su quello che è il cuore vero e proprio di questo articolo: il protocollo BitTorrent, il suo funzionamento, i suoi vantaggi e i suoi punti deboli. Perché sì, anche BitTorrent ha un paio di debolezze, e alcune cosette da mettere a posto prima di poter definirsi perfetto. Ma andiamo con ordine.
Come funziona il protocollo BitTorrent
E per ordine intendo rispondere alla prima domanda, quella base: cos’è il protocollo BitTorrent? Rispondere che si tratta di un modo per condividere file è troppo semplice. E non del tutto esatto, a voler essere precisi. Se proprio vogliamo chiamare le cose con il loro nome potremmo definire BitTorrent un sistema per diffondere file. Anzi, con un pizzico di poesia potrei azzardare un seminare file.
Lo so, non è una fantasia molto ardita. Anche perché i vari pezzetti che vengono distribuiti e che germogliano nei PC di tutto il mondo si chiamano seed, semi. Per l’appunto. La metafora, lo ammetto, è molto bella: da un seme germoglia un albero che si dirama in mille direzioni diverse. E quando i frutti diventano maturi, ecco che cadono e diffondono altri alberi ancora, e altre fronde finché il cielo non diventa un unico tetto verde. Ed è proprio quello che capita con un file Torrent.
Immaginiamo di voler condividere un documento, un video, un programma, qualsiasi cosa noi vogliamo. Noi diventiamo il seed, il seme, da cui gli altri potranno attingere. A patto di sapere dove siamo, ovviamente. E questo è fattibile grazie al famoso file .torrent. E’ un file semplice, una specie di mappa del tesoro per permettere ai vari programmi di rintracciare un seme. Dopo aver trovato il seme si comincia a scaricarlo. E a condividerlo.
Sì, avete letto bene: appena entriamo in possesso di un pezzetto del file che vogliamo quello stesso pezzetto lo possiamo condividere di già con altri. Non occorre che il file sia scaricato completamente, basta che ne arrivi un pezzetto, un peer se vogliamo dirlo all’inglese. E quando avremo tutto il file completo, bé, allora avremo un seme, un seed, intero.
I vantaggi di BitTorrent
Forse a parole non si riesce a cogliere la potenzialità di questo metodo. Eppure è facile da capire, se provo a spiegarla confrontando BitTorrent con eMule. E, sopratutto, con il sistema di crediti che sta alla base di eMule. A differenza di quest’ultimo si può scaricare velocemente fin da subito. Molto più velocemente, e per molto più tempo, a dire il vero. Ogni utente, dal più vecchio veterano al nuovo arrivato, è uguale agli altri. E i file verranno scaricati senza privilegi particolari.
Oddio, non è proprio del tutto esatto. C’è una distinzione che, di fatto, si sta creando all’interno della comunità di chi utilizza BitTorrent: tra chi condivide e chi no. Anche se i torrent possono essere potenzialmente autonomi nella realtà si appoggiano ad alcuni server particolari chiamati Tracker. Immaginateli un po’ come dei direttori d’orchestra in grado di velocizzare e migliorare lo scambio delle varie parti dei file condivisi. Bene, alcuni di questi tracker hanno deciso di attuare una politica tesa a dare la precedenza a chi condivide file rispetto a chi prende soltanto. Personalmente mi trovo d’accordo, sia per una questione ideologica che per una questione tecnica: potrebbe essere un modo per mettere una pezza ad uno dei due problemi principali di BitTorrent.
I problemi di BitTorrent
Problemi che si possono riassumere in due punti: legalità e longevità. Sul secondo è presto detto: i file torrent tendono ad avere una vita media molto inferiore rispetto ai file di eMule. Anche se a livello qualitativo sono migliori, e di molti, la quantità di indirizzi torrent attivi non è mai altissima. E’ un problema dato dalla scelta di condividere un file automaticamente finché è in fase di download, ma la scelta di diventare un seed, cioè condividere un file intero alla fine del processo, è molto più esplicita rispetto ad eMule. Che poi, diciamocela tutta, molti dei file condivisi su eMule sono semplicemente file scaricati e lasciati nella cartella di download, e non ancora cancellati: spesso di tratta di una dimenticanza più che di una scelta. Almeno, da questo punto di vista, BitTorrent è un’attimo più attento alla privacy.
Ma solo da questo punto di vista perché su tutti gli altri fronti non è così. BitTorrent non è stato pensato per condividere contenuti illegali ma per diffondere file legali. E questa è una bella cosa. Ma non è bella la piena tracciabilità di chi utilizza un file Torrent. Anche se non facciamo nulla di male io trovo fastidiosa la possibilità di far sapere a tutti i file che scarico. Che poi, perché se mi scarico l’ultima distribuzione di Ubuntu devo essere rintracciabile? Un po’, non molto, si sta lavorando a risolvere questa questione. Questione a mio parere importante, se non fondamentale per permettere uno sviluppo veramente estensivo di questo formato di condivisione di file.
1 commento