Una volta era tutto più semplice, davvero. O forse no, forse da ragazzino seguivo più assiduamente le novità tecnologiche, ero sempre al passo e non mi lasciavo scoraggiare dalle sigle e dalla complessità. Ultimamente, invece, perdo conti. E in maniera anche preoccupante, a dire il vero: l’altro pomeriggio sono rimasto basito davanti a una vetrina di un centro commerciale. Ma voi avete un’idea di quanti diversi tipi di cavi per PC possano esistere? Bé, tanti, e ognuno con la propria particolarità e il proprio scopo. Qualcuno di questi lo conosco bene, e lo utilizzo da anni; altri, invece, sono pensati per utilizzi particolari. Tutti, però, meritano un minimo d’attenzione, come intendo fare in questo articolo: elencare e illustrare i vari cavi per PC che possiamo comprare in negozio.
VGA (Video Graphics Array)
Il cavo VGA è più vecchio di me, e di molti. Nato nel 1980 ha avuto fin da subito una funzione fondamentale: collegare un computer a un monitor. Per decenni è stato l’unico modo per farlo, ultimamente esistono porte in grado di trasmettere con più efficacia e velocità le informazioni grafiche. Ma penso sia ancora presto per sentire il canto del cigno della VGA.
Occorre davvero che vi descriva questo cavo? La forma di questa presa è famosissima, un porta formata da 15 pin in disposti in 3 righe. Ogni riga trasmette un colore: il rosso, il verde e il blu. Che non sono altro che i colori utilizzati nei primi schermi, colori che combinati assieme possono creare tutti gli altri.
DVI (Digital Visual Interface)
Successore del VGA, il cavo DVI permette di gestire gli schermi di nuova generazione, quelli digitali. Se fate un giro in qualsiasi negozio noterete come quasi tutti i display in circolazione utilizzino questa porta. Anche se, come capita spesso, non tutti i PC possono gestire questo formato; per questo esistono dei cavi in grado di convertire un’uscita VGA in una DVI. A dire il vero esiste anche il cavo inverso, quello che fa passare da DVI a VGA, ma penso sia quello meno utilizzato.
Oltre ai cavi per permettere la comunicazione tra le porte DVI e VGA possiamo trovare altre tre varianti:
- la DVI-A, che può trasmettere solo segnali analogici. Consigliata a chi utilizza ancora un monitor CRT o LCD di bassa qualità;
- DVI-D, in grado di trasmettere i segnali digitali più recenti ma non supportata da tutti i PC e da tutti gli schermi;
- DVI-I, la via di mezzo perché può trasmettere sia segnali che digitali
Abbiamo finito con i cavi video? No, non ancora.
HDMI (High Definition Multimedia Interface)
Non ancora perché manca la porta più recente, la HDMI. Già, proprio quella porta utilizzata anche nei televisori di nuova generazione, e negli schermi di più alta qualità. Se la DVI può ancora trasmettere in analogico il cavo HDMI trasporta solamente segnali in digitale. La velocità e la qualità dell’immagine aumenta in modo esponenziale, e anche il suono è più nitido. Il suono? Sì, perché una delle particolarità di questo cavo è la sua capacità di trasportare segnali sia video che audio. Comodo, davvero, per vedere sul televisore i film che conserviamo sul nostro PC.
Anche in questo caso possiamo scegliere tra diverse varianti di cavi HDMI:
- il tipo A è il più popolare. Questo connettore può essere riconosciuto dal numero di pin: sono 19. Questo cavo è compatibile le connessioni DVI-D;
- il tipo B è più grande del tipo A, arriva fino a 29 pin (tranquilli, non dovete contarli uno a uno: basta leggere sulla confezione). Anche il tipo B è compatibile con le porte DVI-D;
- il tipo C ha di nuovo 19 pin. E’ un po’ più piccolo degli altri e viene utilizzato con i dispositivi portatili, in particolar modo nelle videocamere e nelle fotocamere digitali;
- il tipo D è simile a una micro-USB cavo, solo che ha 19 pin.
Micro-USB? Già, l’USB è un altro genere di cavo da collegare al PC.
USB (Universal Serial Bus)
Anche se, penso, tutti conoscono le porte USB, non fosse altro che per le penne di memoria così diffuse. Il primo vantaggio di questa tecnologia è legato alla sua praticità: fu il primo cavo che permetteva di collegare una periferica al computer senza dover riavviare ogni volta il sistema. Inutile dire che è così per tutte le cose oggi. Oltre a questo la diffusione pressoché universale delle porte USB ha permesso la realizzazione di periferiche utilizzabili facilmente su ogni PC. E con periferiche intendo di tutto, dalle tastiere alle macchine digitali passando per joystick fino ai mouse.
E’ pur vera una cosa: oltre alle porte USB classiche esistono delle varianti, in genere più piccole, pensati per i diversi apparecchi. In genere però ogni device ha il suo cavetto che ne permette la comunicazione con il computer. Nell’immagine sopra potete vedere i diversi formati. Andando da sinistra a destra sono rappresentati una micro USB, una mini USB, una USB standard di tipo B e una USB standard di tipo A (in questo caso sia l’attacco maschio che quello femmina).
Oltre questa possiamo contare un’altra classificazione.
- le USB 1.0/1.1 in grado di trasmettere dati a velocità fino a 12 Mbps; sono la prima generazione, la più vecchia e la più lenta. Penso non siano nemmeno più in commercio dispositivi equipaggiati con questa porta. O per lo meno sono anni che non ne vedo uno;
- le USB 2.0 sono la versione più diffusa anche se non è la più veloce. Attualmente le porte e i cavi di questa generazione possono trasmettere dati fino 480 Mbps, e sono compatibili con le versioni precedenti;
- infine le USB 3.0, le più veloci e in grado di arrivare a una velocità di 4,8 Gbps. Sono ancora poco diffuse ma non è difficile prevedere una loro rapida diffusione nei prossimi anni.
Per oggi mi fermo qui. Nella seconda parte di questo articolo approfondiremo il discorso e vedremo le caratteristiche e le differenze dei rimanenti cavi per PC. E nello specifico parleremo di:
- IDE (Integrated Drive Electronics)
- SATA (Serial Advanced Technology Attachment)
- eSATA (External Serial Advanced Technology Attachment)
- FireWire
- Ethernet
1 commento