In filosofia si distingue tra una dottrina positiva e una negativa in base al segno che questa assume; in altre parole se la filosofia, o l’idea, ha un proposito costruttivo, creativo, innovativo allora si può dire che è una filosofia positiva. Al contrario, se a un’idea manca la parte costruittiva e rimane solo quella distruttiva, quella giustamente critica ma senza avere una soluzione, quella è una filosofia “negativa”. Ovviamente questi due termini non debbono essere intesi in senso morale, assolutamente. Per fare un esempio più vicino a noi, quando parliamo di siti da cui è possibile scaricare modelli di presentazioni PowerPoint gratis facciamo un’azione positiva, costruttiva; oggi, invece, ci dedichiamo ad un altro aspetto importante della nostra vita: come liberarsi di quei contratti e quegli accordi che non ci interessano più.
Come disdire un contratto
Ci sono due modi di vedere la questione, come in ogni cosa che facciamo: possiamo pensare che la difficoltà che la società, che questa società, ci crea nel disdire un contratto sia fatta per proteggerci da azioni di malintenzionati. Oppure, al contrario, possiamo pensare che questo labirinto di regole, di cavilli, di leggine sia fatto per tenerci ingabbiati in dei rapporti economici a cui non siamo mai stati, o non siamo più, interssati.
Ognuno la può vedere come vuole, ci mancherebbe altro, ma la mia idea, personalissima sia ben chiaro, è che spesso i contratti e i cavilli sono armi create ad hoc contro di noi, contro chi vive una vita normale, con i problemi di una vita normale, problemi che vanno dalle bollette alle rate del mutuo o dell’auto.
Ma c’è un bellissimo detto, un proverbio quasi, che riassume la situazione italica; o almeno il modo che hanno gli italiani di affrontare le questioni: “fatta la legge, trovato l’inganno“. Perché dico questo? Perché, anche se a volte appare impossibile riuscire a districarsi tra tutti i passi da fare per liberarsi da quei servizi che hanno un rinnovo automatico (pensiamo agli abbonamenti di vario genere, dalla telefonia alla televisione), esiste comunque una scappatoia. O meglio, esiste una regolamentazione, sia italiana che europea che ci permette di disdire un contratto, a patto di farlo nella giusta maniera.
Dove trovare i moduli per la disdetta o il recesso di un contratto
E qual’è questa maniera? È compilare le carte giuste e spedirle agli uffici giusti. Le carte giuste sono i fantomatici moduli di disdetta del serivizio o di recesso del contratto. Ma dove possiamo trovare questi moduli? Nel link che trovate in alto vi ho messo un sito che raccoglie una ricca collezione di moduli per disdetta: penso che la maggioranza dei problemi possa essere risolta con una rapida ricerca tra questi documenti.
Per quello che riguarda gli altri due punti, ovvero a chi spedire e come, è difficile dare delle indicazioni generali: la questione varia caso per caso. Generalmente il destinatario è indicato nel modulo stesso, o comunque nel contratto originale che abbiamo firmato. Come ultima possibilità si possono consultare il sito aziendale e i vari forum di consumatori che si trovano in giro per il web. Sulle modalità di spedizione conviene, generalmente, spedire prima un fax del modulo per disdetta o recesso di contratto e poi, immediatamente dopo, una raccomandata con ricevuta di ritorno: di solito basta questo per garantirci da brutte sorprese.
E la parte positiva del sito? Poco sopra dicevo che un servizio deve avere sia la parte critica che una parte costruttiva: dov’è in questo caso? Moduli.it (e già, è questo il nome del sito) contiene sì molti moduli per disdetta ma anche dei modelli utili, a partire dai Curriculum Vitae alle autocertificazioni che vengono richieste in molti uffici pubblici. Si tratta di un sito completo, almeno sotto questo punto di vista: oggi mi sono concentrato solo sulla maniera corretta per recidere un contratto ma anche se non avete questa necessità visitate comunque questo sito, potreste trovare qualcosa di interessante.