La mia collega, l’altro giorno, mi chiedeva, stupita, come fosse possibile che qualcuno guadagnasse con internet. Non si riferiva a chi vende merci, e servizi, online – tipo Amazon, per capirci. No, lei pensava a quella pletora di siti, grandi e piccoli, che di fatto sono la colonna portante della websfera. Ho provato a spiegarle che la stragrande maggioranza dei siti sono fatti più per passione che per denaro. E che le entrate di un sito, e di un blog, quando ci sono, vengono per lo più dai banner pubblicitari. E fin qui tutto bene. Quello che l’ha mandata però in confusione è stata l’ultima parte del mio discorso: un sito web si può vendere, e anche a buon prezzo. E, per assurdo, è più difficile calcolare il valore reale di un sito web che trovare un’acquirente. Ma si può fare. Eccome se si può fare.
Il modo facile e veloce
Il modo più semplice è usare gli strumenti che già ci sono. Ovvero siti web specializzati nel valutare altri siti, nel calcolare la loro resa e il loro potenziale. C’è però un limite importante, comune a tutti gli automatismi: sono stime ricavate da dati presenti nella rete, dal conto dei visitatori e dal prezzo della pubblicità. Se volete davvero comprare un sito, o venderlo, vi conviene provare diversi siti prima di mettere mano al portafogli. O di fissare un prezzo troppo basso. Ma lasciamo perdere le chiacchiere e facciamo una prova. Giusto per non apparire vanesio ho deciso di provare a calcolare, come esempio, il prezzo di un blog su cui ogni tanto bazzico: creagratis.com
WorthOfWeb, il primo sito che ho testato, mi ha dato questo risultato.
Quindi, stando a questo conto, il sito vale più di quarantamila verdoni. Ma come è stato calcolata questa cifra? Bé, a me è bastato inserire il nome del blog nella barra di ricerca in alto. Poi il sito ha fatto una ricerca nel web andando a pescare le valutazioni di Alexa.com, un altro sito. Ma non un sito qualunque, un sito specializzato nel valutare il traffico generato dal sito, i link che lo connettono agli altri siti, le pagine viste, la qualità del materiale pubblicato. Partendo dalla stima di Alexa è possibile fare una stima del guadagno dato dalla pubblicità. Stima fatta, in questo caso, con i prezzi di pagati dalla pubblicità di Google.
Ma WorthOfWeb non è l’unico sito a fare questo genere di valutazioni. Proviamone un altro, SitePrice:
Il prezzo stimato è inferiore di un quarto, ben dieci mila dollari. Il metodo usato pare simile al primo, con una stima al ribasso del guadagno dato dalla pubblicità. Ma andiamo avanti e proviamo YourWebsiteValue:
Beh, per questo sito il valore è ben zero euro. Ok, magari non vale la pena prendere in considerazione questa valutazione. Vediamo cosa dice WebsiteLooker:
Ok, sono 36 dollari. Non molti ma sempre meglio di niente, vero? E anche URLAppraisal la pensa più o meno così, il suo prezzo giusto sono 54 dollari.
La valutazione varia tantissimo. Ma bisogna dire anche una cosa. Gli ultimi siti di questa lista, sopratutto, hanno moltissima pubblicità di siti, ebook, programmi di affiliazione e software per “guadagnare con il web”. Ovviamente è una mia impressione ma pare più un modo per vendere un prodotto che per valutare il reale valore di un sito.
I primi due risultati potrebbero invece essere interessanti, se interpretati nel modo corretto. Possiamo dire così, la loro media rappresenta il potenziale guadagno del sito nell’arco di due anni usando Google Adsense. Il periodo di due anni è indicativo, ed è abbastanza standard anche al di fuori del web. Se volete comprare un bar o un ristorante mediamente pagherete una cifra pari al doppio del ricavo annuale del locale. Il ragionamento ha senso anche per il web.
Il modo difficile
Ovviamente se dobbiamo spendere pochi spiccioli per comprare un sito possiamo anche fare poche ricerche. Ma se vogliamo guadagnare qualcosa, o non buttare i nostri soldi in investimenti assurdi allora conviene fare alcune ricerche per capire il reale valore di un sito Web. Da dove cominciare? Un buon punto di partenza può essere cominciare a guardare i prezzi di vendita in alcune aste. Una di queste pare abbastanza attendibil: Flippa. Non è una delle più famose ma i prezzi sono ragionevoli. Ragionevoli nel senso che, più o meno, sono onesti e corretti sia verso chi vende che verso chi compra.
Dando un’occhiata ai vari siti, e alle varie valutazioni, possiamo tracciare un metodo per calcolare in maniera approssimativa il prezzo giusto da pagare quando si compra o vende un sito. Sintetizzando al massimo dobbiamo valutare questi punti.
- Profitti degli ultimi 2 anni: se il guadagno è verificabile, e tutto il resto è a posto, possiamo calcolare come prezzo giusto le entrate degli ultimi due anni. In questo modo l’acquirente avrà un attivo abbastanza presto.
- Età del dominio: se il sito è online da molto tempo probabilmente sarà più facile trovarlo nei motori di ricerca perché Google tende a fidarsi maggiormente della sua qualità. E’ un parametro difficile da misurare, e da quantificare. Ma è lecito ritoccare al rialzo il prezzo di un sito online da molto tempo.
- PageRank Value: la valutazione pubblica del “livello” del sito. Non vuol dire molto, ma qualcosa pesa. Una volta era fondamentale, oggi vale la pena considerarlo solamente se il sito ha un PR di livello 3 o 4. Un PR3 può avere come prezzo base circa 500 euro, un PR4 anche 1000 euro. PR1 e PR2 possono essere comunque degli ottimi siti, solo non ancora “certificati” da Google. Anche perché il PageRank viene assegnato solo una volta all’anno, al massimo ogni sei mesi. E nemmeno per tutti i siti.
Detto questo va da sé che la cosa migliore è capire quanto rende attualmente il sito e quanto lavoro è necessario per mantenere quel guadagno. E da lì partire.