Abbiamo già avuto modo di spiegare, in un articolo precedente, come eliminare la protezione dai file PDF.
Funzione molto utile per chi ha la pessima abitudine di non segnarsi su un’agenda, o un quaderno, le proprie password o, per colmo di sfortuna, abbia perso il proprio password’s manager. Ma, ovviamente, la domanda che molti hanno fatto è: come si protegge un file PDF?
Escludendo la via più costosa (e, forse anche meno semplice) di comprare la versione commerciale della Acrobate Reader, in rete si può trovare un applicativo che permette in maniera semplice, rapida e soprattutto gratuita di mettere una password ai propri file PDF.
Dove trovare PDF Protect!
Home page del sito
Come usare il programma per mettere la password
Il funzionamento è meravigliosamente semplice e non richiede nemmeno di scaricare un file o un eseguibile: le operazioni necessarie vengono, infatti, tutte eseguite in remoto.
Ma, bando alle ciance, e vediamo più in dettaglio come mettere una password ad un file PDF.
- Caricare il nostro file pdf tramite il tasto “Scegli il file”. Apparirà la classica maschera di Windows (o di iOS per chi usa un sistema operativo della Apple) da cui è possibile scegliere il file da caricare. Ovviamente il formato deve essere PDF. L’unico neo del sito sono le dimensioni del file che è possibile importare: non deve superare i 10 MB, non è poco per documenti di poche pagine e con poche immagini, ma è indubbiamente insufficiente se vogliamo proteggere file con molte immagini come manuali o i nostri fumetti scansionati (o, per i più intellettuali, il libro con riprodotte tutte le opere di Monet).
- Inserire la nostra password, stando attenti ad evitare le soluzioni banali. Quindi niente parole come “qwerty” o il proprio nome, o quello del proprio gatto o cane. Una buona soluzione è quella di generare la nostra password in maniera random
- Dare conferma della password appena inserita, ovvero reinserire quanto scritto nel campo precedente.
- Scegliere l’algoritmo di crittazione. Il che, in pratica, significa proteggere in maniera più o mena sicura il nostro file. Il vantaggio di un algoritmo forte (“high”) sono un fila più protetto, ovvero più difficile da aprire senza conoscere la password. Ma se il nostro file deve giurare in rete ed essere usato da persone diverse c’è il rischio che alcuni, soprattutto chi non possiede un lettore di file pdf aggiornati, non riescano ad aprire il documento nemmeno conoscendo la password. In questo caso conviene usare l’opzione “low”, un po’ meno sicura ma compatibile con sostanzialmente tutti i software.
Per concludere, possiamo dare un giudizio più che positivo al sito ed al servizio offerto, almeno per l’utilizzo in campo domestico.
Sicuramente, se le nostre necessità sono di tipo professionale, valutiamo che, forse, conviene volgersi verso un software più specifico, magari anche non on line, magari anche a pagamento ma più completo ed in grado di proteggere file di dimensioni maggiori.
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