Mi sono reso conto di una cosa: ultimamente parliamo spesso di sicurezza informatica. Non che sia in atto una vera e propria emergenza, capiamoci, ma l’arrivo prossimo venturo del Web 3.0 renderà sempre più necessario un minimo di competenza in materia. Anche perché già adesso comincia a realizzarsi il sogno della domotica, l’avere tutti i propri dispositivi interconnessi e interattivi. Sarà sempre di più così. Però è inutile fare discorsi tanto complessi quando le basi mancano, o non esistono fondamenta abbastanza profonde. Quindi, se mi permettete, oggi non andremo a studiare casi particolari, o software specifici, ma ci concentreremo sui più comuni attacchi. E partiamo proprio dalla definizione di Virus, e dalle differenze tra le varie specie. E in particolar modo sui Trojan e sui Worm.
Virus: infettano i file
Prima di tutto una precisazione: quando parliamo di Malware intendiamo, in genere, qualsiasi software in grado di provocare danni a un sistema informatico. Si potrebbero quasi definire tutti i software “malvagi” (già, quel “mal” sta proprio per questo) come dei sotto insiemi dell’insieme “malware”. Discorso troppo matematico? Ok, avete ragione, il resto dell’articolo barra guida di oggi lo terrò su un tono più discorsivo.
Quindi, i virus. Il nome richiama la biologia e non è di certo un caso. I virus sono delle creature al limite tra il regno della vita e quello delle cose inanimate. Vivono, se si può chiamarla vita, solamente entrando in cellule già esistenti e sfruttandone le caratteristiche. Da soli i virus (biologici) altro non sono che dei filamenti di materiale genetico ininfluente. Spazzatura, si potrebbe quasi dire.
In informatica è lo stesso. I virus sono frammenti di codice senza una precisa struttura. E come il loro corrispettivo “reale” possono “vivere” solamente entrando in programmi già esistenti. E, infatti, un virus sovrascrive, o aggiunge, il proprio codice ad un file EXE, o alle macro dei documenti. E da lì comincia a fare danni.
Che problemi può causare? Bé, dipende da quello per cui è stato programmato. Un virus può bloccare un computer, può rubare dati sensibili, può creare delle macchine fantasma, può fare apparire finestre pubblicitarie mentre si naviga. E può bloccare le centrali nucleari iraniane, sempre che abbiate le capacità necessarie per crearne uno abbastanza complesso e versatile.
Prima di passare ai Worm vorrei fare notare una cosa: i virus biologici e quelli informatici sono molto simili. E entrambi sono in grado di porre un problema filosofico non banale: sono vivi oppure no? Lo so, può apparire una questione di lana caprina ma, per assurdo, i virus informatici sono quanto di più simile alla vita virtuale abbiamo creato. Non so se la singolarità predetta da tanti futurologhi sia effettivamente raggiungibile ma di certo non potrà sottovalutare questi frammenti di spazzatura vaganti nella rete.
Worm: si moltiplicano
Un altro genere di malware è il Worm. A differenza dei virus i Worms non infettano un file esistente ma si limitano ad occupare una piccola, piccolissima, parte della memoria di un computer. Perché? Il discorso è identico a quello di prima: per fare qualsiasi cosa abbia voluto il suo creatore.
I worm si occupano come i batteri: entrano in un sistema, sia esso biologico o digitale, e tendono a moltiplicarsi. E a diffondersi. Bé, moltiplicarsi è la parte più facile: basta copiare il proprio codice in giro per il PC, non occorre altro. Un po’ più complessa può essere la propria diffusione verso altri sistemi. Il metodo più comune è sfruttare la posta elettronica. In pratica un worm può, potrebbe, leggere la vostra rubrica e autospedirsi a tutti gli indirizzi che trova. E così, senza volerlo, vi ritroverete a diventare degli untori. Un po’ come quando passiamo un batterio stringendo le mani a qualcuno, se volete continuare con l’analogia di prima.
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