Dieci anni fa era pura fantascienza pensare di collegare un cellulare al televisore, e vedere sul televisore stesso un gioco, un video, un’applicazione. Non aveva nemmeno molto senso, questo è vero, perché i telefoni di dieci o quindici anni fa erano solo telefoni.
Tho’ tutt’al più avevano snake, o qualche altro giochino, o la rubrica, o l’agenda. Adesso è diverso, i moderni smartphone sono potenti come i PC di qualche anno fa e riescono a riprodurre video in HD, giochi come quelli delle console, programmi anche complessi. E ha sempre più senso poter collegare uno smartphone Android alla TV. E non è nemmeno difficile, se si sa come fare. O se si segue questa guida.
Chromecast, Miracast e HDMI
Ogni problema ha più soluzioni, e non sempre la più semplice è quella migliore. Il modo più semplice, in questo caso, è utilizzare una Chromecast collegata tra TV e Android per poter vedere film, foto e applicazioni presenti nello smartphone. Oppure usare un collegamento Miracast verso un telefono con Android 4.2+ per avere sullo schermo della TV quello che appare sullo schermo Android. Ma nessuna di queste due soluzioni è davvero soddisfacente per giocare po per vedere video in alta definizione. Perché? Perché sono approcci via Wifi, e quindi risentono di latenze più o meno alte, e di interferenze da altri dispositivi presenti in casa. Il modo migliore per collegare uno smartphone Android alla TV è tramite una connessione cablata tra telefono e schermo via porta HDMI.
Cosa serve?
La tecnologia alla base è recente e si basa sullo standar MHL (Mobile High-Definition Link) rilasciata solamente nel 2010. I primi prodotti però arrivano nel 2011, grazie anche a un consorzio formato da Nokia, Samsung, Silicon Image, Sony e Toshiba. E’ uno standard importante, che si sta diffondendo sempre più ma che è facile confondere con la micro HDMI. Perché? Perché la porta micro HDMI era diffusa sugli smartphone di punta di qualche anno fa, e se si usa un modello precedente al 2012 è improbabile avere il supporto MHL. Però è possibile collegare lo stesso il proprio smartphone android alla TV grazie a un cavo microHDMI-HDMI, cavo che si può acquistare in molti negozi di elettronica.
Se non si dispone di un telefono con porta micro HDMI allora serve uno smartphone con supporto MHL. Non è ancora uno standard riconosciuto su tutti i telefoni Android (come lo è, per capirci, la micro USB per ricaricare il dispositivo) ma tutta la serie Galaxy di Samsung (ad esclusione del primo modello) e la serie Note, sempre di Samsung, supporta questo standard. Anche la linea Xperia di Sony, One di HTC e Optimus di LS integrano il supporto MHL.
I cavi MHL
Concettualmente è semplicissimo collegare uno smartphone Android a una TV o a uno schermo per PC: basta collegare i due dispositivi con un cavo. Si può usare un cavo mircoHDMI-HDMI, oppure uno cavo MHL-HDMI. Il problema è dato dalla scelta del cavo: se si utilizza quello giusto è tutto semplice, altrimenti la cosa può diventare alquanto frustrante. E servirà comprare un nuovo cavo, questa volta corretto.
A grandi linee ci sono due tipi principali di cavi MHL. Il più diffuso è di tipo attivo (Active Cables), ed è conosciuto come microUSB-HDMI. Dispone di 5 pin nel connettore micro USB. Nei modelli Samsung invece è necessario utilizzare un modello con 11 pin, conosciuto come microUSB-Samsung. Ma, attenzione, alcuni dispositivi Samsung richiedono invece il modello a 5 pin e non quello a 11: prima di comprare il cavo va letto, necessariamente, il manuale del telefono.
I cavi “attivi” servono a collegare un dispositivo con porta MHL a un display con porta HDMI. Ma alcuni televisori, recenti, e schermi utilizzano a loro volta una porta MHL in ingresso. In questo caso serve un cavo MHL passivo per collegare da MHL a MHL. E, come prima, anche in questo caso ci sono le varianti a 5 pin e quelle a 11 pin, sia nei TV che negli smartphone e nei tablet Android.
Va però detto che nella maggior parte dei casi è sufficiente comprare un cavo MHL attivo a 5 pin (però sempre meglio controllare sul manuale) con uscita verso HDMI: gli schermi TV con supporto diretto a MHL sono molto poco diffuso. Inoltre c’è sempre la possibilità di comprare un adattatore da MHL attivo a MHL passivo, se dovesse sorgere la necessità di utilizzare lo stesso cavo su TV diversi.
Ricordo, perché è davvero l’unico passaggio che può andare storto, che conviene sempre leggere recensioni e opinioni in rete prima di acquistare un cavo. E magari consultare i forum dedicati al proprio modello di smartphone Android per scoprire eventuali incompatibilità prima di mettere mano al portafoglio.
Uso del cavo MHL
Il processo di collegamento tra TV e smartphone è basilare: basta inserire nella porta USB del telefono un lato del cavo, e l’altro lato invece nella porta HDMI del TV. E la terza porta, quella USB? Beh, la terza porta va inserita nel caricabatterie, il quale va attaccato alla corrente. In questo modo si può contemporaneamente caricare il telefono e usare il cavo per trasmettere il contenuto dallo smartphone al TV. Non è una cosa da sottovalutare perché la trasmissione dei dati via cavo MHL-HDMI richiede molta energia. Ed è abbastanza usuale cominciare a vedere un film con il telefono carico al 100%, e in carica, e finire con il 20%-30% di carica rimanente.
La cosa bella di questa tecnologia è che, se si utilizza il cavo corretto, appena lo smartphone viene collegato al TV si può cominciare a vedere sul TV stesso lo schermo del telefono. Non occorrono programmi, applicazioni, driver. Nulla, basta collegare il proprio smartphone Android alla TV e cominciare a vedere film, usare giochi, navigare o anche semplicemente guardare video su YouTube.