Fino ad ora quando ho parlato di Linux ho sempre affrontato argomenti leggeri, se così si possono definire e mai parlato degli strumenti di sviluppo. Ho, anzi abbiamo elencato i miglior i giochi gratis per Linux, o alcuni programmi per masterizzare CD o creare DVD. Ma Linux è un sistema operativo completo, forse il più completo tra quelli attualmente in circolazione. Anche perché le decine, se non centinaia di distribuzioni gratuite permettono una sua personalizzazione estrema. E, unito ai molti programmi freeware e open source disponibili lo rendono oltremodo versatile, e utile anche a chi con un computer ci lavora. E, giusto per chiarire meglio questo concetto, voglio illustrare quelli che penso siano i migliori strumenti di sviluppo per Linux.
1. BlueFish
Chiunque lavori con il web, e con Linux, non può fare a meno di BlueFish. Perché? Perché è, o almeno così penso io, il miglior editor disponibile per chi sviluppa siti internet. Oltre a supportare più linguaggi di programmazione, permette di gestire bene, e con un certo grado di facilità, script e codici. Indispensabile per creare siti web dinamici, e belli esteticamente.
2. Make
Ok, chi non conosce Make può chiudere questa pagina web, e andare a farsi una passeggiata. Poi, con calma, si prenda in mano un qualsiasi manuale di programmazione, o di Linux e cominci dalla pagina 1: è la base, forse l’inizio storico della compilazione di software in Linux.
Sono stato troppo categorico? Forse, ma non potete fare a meno di averlo, se volete diventare dei programmatori.
3. KDevelop
Andiamo nella programmazione pura, quella delle tante righe di codice, spesso incomprensibili anche per lo stesso che lo scrive. E che nessuno mi dica di non aver mai avuto problemi ad interpretare il proprio codice, mal commentato, scritto qualche anno prima: a me è capitato più volte, e capiterà ancora.
Comunque, KDevelop è utile per chi già mastica di programmazione, anche per le molte librerie grafiche che mette a disposizione.
4. Anjuta DevStudio
Se KDevelop è per i duri e puri, Anjuta è già più adatto per chi preferisce un ambiente IDE integrato. Mi piace sopratutto la facilità con cui permette la gestione dei progetti. Facilità relativa, ovviamente: stiamo parlando di linguaggi di programmazione, più o meno avanzati, e il tema per sua stessa natura è tutt’altro che semplice.
5. Quanta Plus
E’ il buon vecchio Quanta, rivisitato per sfruttare appieno le potenzialità del web 2.0. Interessante la modalità WYSIWYG, e il supporto CVS. Può essere una buona cosa da tener presente per chi volesse creare un progetto sullo stile di Wikipedia.
6. GCC
GCC, alias Gnu Compiler Collection. Ovvero il primo compilatore per Linux, da tenere e coccolare come si fa con un cimelio. E da usare, ancora oggi, per dei rapidi progettini in C++, Java e Fortran. Dove con rapidi non voglio assolutamente intendere semplice e banale, anzi.
7. Glade
Come possiamo creare delle applicazioni dinamiche per GNOME? Semplice, sfruttando Glade e le sue librerie. E, tra le altre cose, possiamo integrare i nostri programmi con XML, oltre che con Java, Python e molti altri linguaggi di programmazione.
8. Kompozer
Forse Kompozer è il miglior modo per creare un sito web attraente e professionale, lavorando in Linux. O, meglio, è il miglior modo per chi non ha alcuna esperienza, o comunque poca, in script e applicazioni web. L’interfaccia WYSIWYG lo rende semplice, ma i risultati sono, se usiamo un minimo di buon gusto estetico, assolutamente degni di nota.
9. GDB
Dopo Kompozer, andiamo un attimino più sul tecnico con GDB. GDB è un debugger, ovvero permette di capire cosa non funziona quando un programma va in crash. Utile, se non fondamentale e indispensabile, durante la fase di test dei nostri programmi.
10. Eclipse
Usato per lo più con Java, Eclipse in realtà ci mette a disposizione molti strumenti per programmare e sviluppare applicazioni, in maniera indipendente dal linguaggio utilizzato. Personalmente mi piace, e lo trovo funzionale e utile. Poi, come è per tutte le cose, il giudizio finale spetta a voi, in base alle proprie esigenze, esperienze e abitudini. E questo vale, oltre che per Eclipse anche per tutti gli altri programmi presentati in questo articolo.