Adoro le leggende. E non solo quelle di fantasmi in antichi manieri, o di dame velate ai margini di parchi cittadini. Anche quelle contemporanee, che passano di bocca in bocca divenendo verità assolute. E che invece altro non sono che luoghi comuni, cresciuti a partire da quel classico fondo di verità che accomuna tutte le mitologie. Una delle leggende più diffuse è quella del Linux difficile. Sì, il sistema operativo che molti usano, quello stesso Ubuntu che tende a divenire release dopo release sempre più elegante, stabile e semplice nell’immaginario comune risulta essere l’ambiente degli specialisti. Che poi è anche vero, molti professionisti utilizzano Ubuntu e Linux in genere. Ma non perché è difficile; al contrario, perché permette di fare cose complesse semplicemente. Come trasferire file da un capo all’altro del pianeta. O dell’ufficio, se siamo un po’ più modesti.
Usare i client FTP per ottimizzare il lavoro
Forse non è un’operazione che molti di noi compiono quotidianamente, a casa. Ma se giusto giusto lavorate in un ufficio poco meno che antiquato vi sarà sicuramente capitato di spedire file, documenti, roba varia ad altri sedi della vostra azienda. Mediamente uno se la cava tramite mail: prende l’indirizzo di qualcuno che lavora nell’altro ufficio e spedisce il file. Poi incrocia le dita e spera che la posta venga controllata. O, se si ha voglia di lavorare o si brilla d’iniziativa, si prende in mano il telefono e si avvisa il destinatario. Se invece siamo noi a dover riceve un file siamo nelle mani di quell’altro. E, ancora, ci tocca prendere in mano il telefono e sollecitare l’invio.
Eppure c’è un metodo più semplice, rapido e persino più economico. E spesso non occorre nemmeno configurare gran ché. L’unica condizione necessaria è aver accesso ad una rete, aziendale. Spesso è già così, anche per le realtà più piccole. E, se così non fosse, per configurare una rete VPN basta seguire una qualsiasi delle guide che possiamo trovare in rete.
Perché ci serve una rete VPN? Perché tramite questa potremo caricare su un server centrale tutti i file che devono essere condivisi, anche protetti da password se occorre, e scaricare quello di cui abbiamo bisogno. Come? Utilizzando un client FTP tra quelli disponibili nell’universo Linux.
All’inizio la mia idea era di illustrare uno ad uno tutti e 7 i client FTP per Ubuntu e Linux che trovate in fondo all’articolo. Poi ho deciso di non farlo. Perché? Per non annoiare inutilmente: a parte l’ftp, il penultimo della lista, che è squisitamente testuale (cioè funziona tramite riga di comando) sono tutti programmi intuitivi. Giusto per tornare all’inizio dell’articolo, al discorso sulle leggende, insomma. Possiamo caricare e scaricare file semplicemente trascinandoli da una finestra all’altra. Così come se fossero già sul nostro PC.
Oltre a questo c’è una seconda funzione offerta da praticamente tutte queste applicazioni: la possibilità di avere dei backup automatici dei nostri dati, senza dovercene ricordare noi. Backup online, per di più, con la possibilità di accedere da ovunque alle versioni precedenti del nostro lavoro. O di lavorare sulla nuova versione anche dall’altra parte del mondo.