Molto spesso quando parliamo dell’industria moderna dei videogiochi notiamo gli alti prezzi con cui vengono venduti i nuovi titoli. Non è raro dover spendere 40, 50 o anche 60 euro per l’ultima creazione di EA o delle altre case produttrici. E se una volta almeno si aveva in mano un CD con una bella confezione e qualche gadget adesso ci si ritrova solo con un file, a volte anche protetto da DRM. Però c’è anche un altro aspetto spesso dimenticato: i giochi in digitale sono spesso in offerta. E, se si ha un po’ di pazienza, è possibile avere dei bei giochi gratis da scaricare legalmente. Non i giochi dell’ultimo anno, è vero, ma già quelli di qualche anno fa sì.
1. Origin: offre la ditta
Comincio con Origin, probabilmente il market di giochi online più odiato e peggio realizzato in assoluto. E non è legato solo al lancio fallimentare della nuova edizione di SimCity quanto per la pessima gestione dei DRM. Comunque, sorvolando su questo, ogni tanto EA regala un gioco tra quelli più famosi e di successo presenti nel negozio online. Regala nel senso che lo si compra a 0 euro, e quindi risulta acquistato regolarmente, il gioco completo e non solo una sua demo.
Perché lo fa? Beh, abbastanza banalmente perché in questo modo si assicura l’iscrizione di giocatori e appassionati. E, speranza a mio parere vana, tenta di strappare nuovi utenti da Steam.
2. Steam: Free-to-Play
Steam, della Valve, è uno dei due miei negozi online di giochi preferiti (il secondo è Humble Bundle, ma ci torno dopo). Steam ha tanti giochi, molti dei quali sviluppati da studi indie e da sviluppatori indipendenti. Recentemente ha aggiunto una nuova sezione al suo catalogo, la sezione Free-to-Play. Come dice il nome stesso si tratta di quei giochi che è possibile scaricare gratis. Al momento ci sono circa 100 titoli disponibili, la maggior parte di quali ha al suo interno gli acquisti in-app. Oppure permettono l’acquisto di pacchetti con funzionalità aggiuntive.
A differenza di Origin i giochi di Steam sono gratis di loro. Quelli regalati da Origin non prevedono in quasi nessun caso spese aggiuntive, i free to play di Steam sì. Certo, molti di questi sono giocabili anche senza mettere mano al portafogli, ma alla fine finisce che qualcosa si paga sempre, anche solo qualche euro per avere un paio di funzionalità in più.
3. Wikipedia: lista di videogiochi freeware
Il terzo posto in cui cercare giochi gratis è Wikipedia. Meglio se quella inglese, ma anche nella versione italiana è presente una pagina dedicata ai videogiochi Freeware, con tanto di collegamento ai vari siti da cui scaricarli. Anche se alcuni link non funzionano più, il che obbliga a ricercare il sito corretto con Google, ma è un fastidio che vale la pena fare. Inoltre non sono presenti titoli usciti negli ultimi 5-6 anni. Il che non è un problema di per sé: molti dei giochi usciti attorno al 2000-2005 sono comunque godibilissimi anche adesso.
4. The Independent Gaming Source
Il panorama indie, ovvero quello degli sviluppatori indipendenti, è ricco di chicche, e di giochi bruttissimi. Per cui bisogna avere un po’ di fortuna, o qualcuno che dia dei buoni consigli. Se però si ama andare all’avventura è possibile provare i giochi presenti in TIGdb, un catalogo abbastanza vasto di giochi indipendenti. Alcuni, come Dwarf Fortress, sono famosi e bellini. Altri, no. Però sono gratis, e quindi li si può provare senza troppi rimpianti.
5. Humble Bundle
Infine Humble Bundle, uno dei migliori posti per comprare videogiochi online. Perché i prezzi sono in genere più bassi rispetto a Steam, e perché i giochi sono tutti senza DRM, e utilizzabili su più piattaforme (Windows, Mac, Android, Linux). E, sopratutto, ogni settimana offre alcuni giochi in offerta libera. Sì, si può pagare quello che si vuole e si ottengono i file di installazione. Certo, offrire un solo centesimo di dollaro (che poi, è addirittura meno di un centesimo di euro…) è abbastanza da infami. Però si può fare. Anche se personalmente consiglio di pagare qualcosa in più, anche perché spesso sono in offerta titoli dal valore complessivo di decine e decine di euro. Quindi, dare 5 euro per dei giochi che ne valgono 60-70 è comunque un ottimo acquisto, paragonabile effettivamente a un regalo.