Pare strano parlare degli anni ’90 del secolo scorso: sono passati vent’anni, circa, eppure paiono dietro l’angolo. Sono stati anni interessanti, con il mondo in mutamento veloce, e grandi novità. Sul loro finire c’è stato il boom di Internet, anche in Italia, ma non è per questo che verranno ricordati, per lo meno in ambito informatico.
Sono stati gli anni della diffusione dei personal computer, i PC, dei primi portatili, e di alcuni dei più innovativi videogiochi di sempre. La diffusione dei PC, la loro potenza, le schede grafiche finalmente all’altezza – per l’epoca – permisero ad alcuni sviluppatori di creare giochi nuovi, e di influenzare tutta l’industria videoludica dei due decenni successivi.
Sono giochi divertenti, che vale la pena giocare ancora oggi. E non è nemmeno necessario avere un vecchio PC con Windows 98 – o addirittura Windows 95 – come sistema operativo: i più importanti, e divertenti, videogiochi degli anni ’90 si possono giocare anche su un Mac, oggi.
Sid Meier’s Alpha Centauri
Il seguito di Civilization, per molti aspetti superiore all’originale. La storia riprende da dove si interrompeva l’episodio precedente, ovvero attorno al 2023. L’umanità, finalmente, lancia la sua prima astronave verso Alpha Centauri e i coloni si apprestano a colonizzare un nuovo pianeta. La tecnologia necessaria va sviluppata, e i problemi che si incontrano sono diversi, e molto legati all’ecologia aliena. Ecologia che fa da filo conduttore a questo strategico a turni, profondo e incredibilmente longevo.
Dove comprarlo? Su GOG.com si trova a 4.79 euro – sia per Win che per Mac -, in bundle con l’espansione Alien Crossfire. Espansione che può anche essere lasciata da parte e ignorata: Sid Meier’s Alpha Centauri è perfetto così, senza nessun’altra aggiunta.
Theme Hospital
Sempre su GOG.com, e semore a 4.79 euro, si trova un altro grande gioco degli anni ’90. E’ Theme Hospital, sviluppato dalla Bullfrog Games dei tempi d’oro. Theme Hospital è un gestionale difficile, ma anche ironico, in cui dovremo gestire un ospedale moderno mantenendo sia un occhio al bilancio che alla ricerca e alla cura dei pazienti. Non è semplice, sopratutto quando ci si ritrova a gestire emergenze e i fondi mancano. Ma il gioco è appassionante, e costringe a guardare con occhi nuovi tutte le problematiche legate alla sanità.
Se dovessi stilare una classifica dei giochi di cui vorrei assolutamente un sequel, ecco, questo entrerebbe nella top ten senza nessuna esitazione.
Deus Ex
Deus Ex costa di più, ma non un’esagerazione: su GOG.com lo si trova a 7.99 euro, e va bene così Ci sono due punti di forza in questo gioco. Il primo è la gestione dell’inventario e delle abilità del giocatore, del protagonista, fatta in modo intelligente e originale, per l’epoca. Adesso ogni RPG copia, più o meno, molti aspetti da Deus Ex. Tecnicamente è stato, ed è tuttora, un capolavoro dell’arte del videogioco.
Ma anche senza questo, anche senza la parte tecnica, il gioco resta un capolavoro. Perché? Per la trama, profonda e non scontata, e con dei risvolti che impongono una seria riflessioni. Sotto molti aspetti è un romanzo interattivo più che un gioco semplice: in un mondo devastato da una crisi economica profonda, dove una misteriosa piaga avanza inesorabile, dove attentati e gruppi terroristi crescono, dove grandi multinazionali dell’informatica spingono per un’integrazione profonda tra uomo e macchina… aspetta: pare una descrizione dei giorni nostri.
A tinte fosche, molto fosche. Ma analogie, a distanza di 18 anni, ce ne sono. E i problemi, anche etici, del protagonista rischiano davvero di diventare problemi nostri, oggi, nella vita reale.
Tomb Raider II
Molto più leggero, per fortuna, è Tomb Raider. Ma non conviene giocare al primo episodio, meglio rigiocare al secondo capitolo. Sono 19 livelli, parte di una trama più complessa, che vedono Lara Croft esplorare angoli incantevoli, e pericolosi, del mondo. A partire da una Venezia, stilizzata ma riconoscibilissima, fino alla campagna inglese.
Alcuni, in maniera nemmeno troppo ironica, hanno notato come il gioco preveda di sterminare qualsiasi animale appaia. E’ vero, magari non trasuda ecologismo da tutti i pori, e magari il movimento della telecamera di gioco crea spesso confusione, e i comandi non sono precisi. Però la fusione tra elementi presi dagli sparatutto con enigmi e una certa dote per percorsi non banali rendono Tomb Raider un gioco ancora attuale. E, non a caso, poco tempo fa è uscito il nuovo episodio della saga di Lara Croft.
Age of Empires II
Infine Age of Empires II. Non il terzo episodio, snaturato. E nemmeno il primo, geniale ma acerbo. Il vero grande gioco di strategia in tempo reale è stato Age of Empires II. Perché non è, non era, uno di quei giochi in cui si distrugge e basta. No, per poter vincere una partita è necessario coordinare l’attacco con la difesa, costruire imperi solidi economicamente e con alleanze stabili.
In single player è davvero divertente, ma anche il multiplayer è in grado di garantire ore di gioco e di divertimento. L’unico rammarico è la mancanza di un suo erede, oggi: Age Of Empires Online è quanto di più distante dallo spirito originario del gioco. E non è affatto una sorpresa il suo fallimento.