Poi ti ritrovi all’improvviso tuo padre che vuole imparare a giocare con i videogiochi. Perché è andato in pensione, perché è sempre stato curioso, e perché qualche vecchio amico gli ha raccontato di Portal. E così sei lì, a passare le sere a giocare con lui, mostrandogli trucchi, e facendogli provare diversi videogiochi.
Ho deciso di introdurlo nel mondo dei videogiochi con una manciata di titoli, pensati per far provare a chi è alle prime armi le principali categorie di giochi. Potrebbe anche essere una classifica dei migliori giochi per grandi e piccini, ma non è su questo che voglio mettere l’accento. Mi interessa, davvero, far capire ai miei genitori cosa vuol dire passare una serata divertente giocando tutti assieme ai videogiochi. O a chiunque non abbia mai provato, o guarda con sufficienza i videogiocatori.
Per chi ama puzzle e rompicapo: Portal
La prima categoria di giochi da provare è quella dei puzzle e dei rompicapi. Ci si immerge in un mondo, più o meno stilizzato, e si prova e riprova finché non si trova la soluzione corretta. E’ la ragione alla base del successo della Settimana Enigmistica, e di molti giochi per smartphone Android e iPhone. Su console e PC però consiglio di cominciare con Portal. Lo scopo è superare indenni ogni livello di gioco. Per farlo ci si può teletrasportare da un punto all’altro usando dei particolari portali dimensionali creati da noi stessi.
Sulla carta il potere di teletrasportarsi è bellissimo. In pratica non è così semplice da maneggiare e richiede esperienza, occhio strategico e un pizzico di coraggio. E, magari, anche un po’ d’attenzione a non finire in un loop infinito tra portali in caduta libera.
Per chi a ama l’arte: Journey
Quando si pensa ai videogiochi si tende a dimenticare l’aspetto artistico. In realtà molti negano anche che ci sia, un po’ come quelli che teorizzano l’impossibilità di considerare seriamente il fumetto. Poi è arrivato Corto Maltese, Persepolis, Maus, e mille altri, ed è diventato difficile non parlare di arte nei fumetti.
Nei videogiochi è lo stesso, si pensa che non possa essere un medium adatto. Poi provi Journey e ti devi ricredere. Il gioco è particolare, molto, ed è anche difficile definirlo. Si tratta di una specie di viaggio, in una terra immaginifica, in cui ogni azione di ogni giocatore influisce su tutto. Si gioca in multiplayer, ma non c’è competizione. Musica e disegno si fondo assieme e diventano davvero un progetto artistico. Da mostrare, assolutamente, a chi pensa che i videogiochi sono solo violenti.
Per chi vuole primeggiare: Super Smash Bros
Chi è competitivo, invece, troverà pane per i propri denti con Super Smash Bros. E’ un gioco di lotta, di competizione, di voglia di primeggiare l’uno sull’altro. Ma non è pervaso da una violenza gratuita, o da scene splatter è sanguinolente. E’ il gioco ideale per passare una serata, o più, in compagnia con i propri genitori, e i propri figli, divertendosi in maniera sana e salutare.
Ma non conoscono tutti i personaggi! Beh, in realtà non è un problema perché glieli possiamo spiegare noi, oppure possiamo fare tranquillamente finta di niente e lasciare che sia solamente l’adrenalina della competizione a fare la magia.
Per chi ama creare: Minecraft
Minecraft è per i videogiochi quello che Lego è stato per i giochi tradizionali: un’infinita fucina di creatività. Si possono creare edifici, costruire meccanismi, e anche giocare in multiplayer ed esplorare i mondi creati dagli altri giocatori. E’ un gioco pericolo perché non ha un vero e proprio scopo e questo porta a perdere la cognizione del tempo. Si crea, si prova, si costruisce assieme. E si torna bambini, quando si stava attorno al tavolo, in cucina, a costruire castelli, case e astronavi con i Lego.
E, se mi si permette un piccolo off topic, Minecraft è uno dei giochi che saranno – stando ai vari rumors – disponibili fin da subito per le HoloLens, le lenti a realtà aumentata, gli occhiali olografici, di Microsoft e di Windows 10.
Per chi ama la satira cattiva: Saints Row IV
Fin qui sono stati tutti giochi adatti a ogni età. Ci possono giocare bambini, adolescenti e adulti. Saint Row, invece, è un po’ diverso e lo sconsiglierei ai più giovani: è un gioco cattivo, violento, sarcastico, che prende in giro tutto e tutti. E può non piacere a molti. Penso sia adatto a chi ha un humor affinato e particolare, che non disprezza le cose solo per la prima impressione, e che non si scandalizza.
In fin dei conti impersonare un criminale in un videogioco è come essere affascinati dalle avventure del Padrino nel film di Francis Ford Coppola o nel libro di Mario Puzo. Siamo sempre nel mondo della fantasia, regno in cui immergersi per distrarci dalla vita di tutti i giorni, rilassarci dopo una giornata di lavoro o di scuola, e per trascorre un po’ di tempo, sereni, assieme ai propri cari.